Complice alcuni inconvenienti di salute dell'ultima ora (compreso un fastidioso raffreddore) mi presento tranquillo e quasi rassegnato a fare una gara di assoluto relax, dettato dal fatto di aver svolto un solo allenamento di qualità in settimana e una seduta di corsa lenta due giorni dopo.
Con la partenza mi rendo subito conto che devo riaggiornare velocemente i miei programmi di gara: le gambe girano benissimo e, complici i primi 9km di discesa, mi metto a mulinare con insolita elasticità e scioltezza i primi km. Sapendo di non avere la necessaria tenuta di ritmo nei successivi 9km di salita opto per una azzardata, ma a posteriori proficua, folle velocità nelle discese che mi portano a veleggiare su ritmi per me inusuali su queste distanze. Ovviamente all'inizio delle salite vengo ripreso dai miei amici che partiti più tranquilli riescono a mantenere un passo più sostenuto nelle pendenze. Per qualche km li ho davanti a qualche decina di metri ma negli ultimi km rallento per un eccessivo indurimento dei polpacci, anticamera dei crampi, che sono la spia dell'eccessiva forzatura dei tratti in discesa che mi hanno portato a sbattere con forza le gambe sull'asfalto e conseguentemente a sollecitare in maniera eccessiva i muscoli. Nonostante tutto, anche se in sofferenza, riesco a chiudere in 1h 31' 48" migliorando di un minuto il tempo dello scorso anno.
Considerazioni? Forse ridurre il numero degli allenamenti settimanali e recuperare totalmente le gambe non è una cattiva idea. Alle soglie de 50 anni i tempi di recupero si allungano di molto e per una gara muscolare arrivare alla partenza con le gambe fresche è un imperativo.